IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

A rulletta…

Soccorso 2011 on Flickr. La “rulletta” e i Vitale: un binomio inscindibile per San Mauro e per la festa del Soccorso. Quando la sera, la “stazza” apprezzabile della pancia di Vitale, sormontata da un viso rubicondo e gioioso, si piazzava dietro la ruota e dichiarava aperti i giochi, si poteva dire che la festa era finalmente cominciata. Dall’altra parte della strada, sotto il balcone di Mastro Titta, all’incrocio con via Ugo Foscolo, si piazzava “u Mutu” con i suoi dadi e il gioco delle tre carte quasi a fare da contraltare dei “poveri” al gioco dei “ricchi” .E la differenza era visibile a occhio nudo tra i signori che facevano qualche puntata quasi distratta, sotto gli occhi di osservatori tanto attenti quanto squattrinati, alla “rulletta”, e le urla che si levavano dall’altro crocchio done le puntate avvenivano tra contestazioni, parolacce e bestemmie che coinvolgevano tutti: Mutu, giocatori e osservatori. Da […]

Tre teste

Soccorso 2011 on Flickr. Tre teste… e che teste! La calvizie incipiente o piuttosto pronunciata, a seconda dei punti di vista, è il sintomo più evidente di quanto e quale tipo di lavorio si svolga continuamente nel macchinario contenuto in questi crani. Questi non sono i soliti crani contenitori di materia grigia informe e imbelle! Questi sono crani pensanti: Sotto la cute si svolge un’incessante lavorio di analisi che abbandonata ormai “l’arma della critica” perchè inutile rispetto alle prospettive ipotizzate, è passato alla “critica delle armi”, la sola capace di individuare le possibili soluzioni, seppure ipotetiche, della stasi evolutiva, politicamente parlando, che il nostro paese sta attraversando. E quando diciamo paese, intendiamo veramente il nostro paese, cioè l’Italia: Pensate voi che tre “crani” con questa calvizie, incipiente o piuttosto pronunciata, possano ridursi a elaborazioni localistiche e di campanile; pensate voi che “crani” ti tal fatta possano abbassarsi a discutere di […]

U siattu i da jiazza

Soccorso 2011 on Flickr. I “vecchi” – o, come ipocritamente si definiscono oggi, gli anziani – sono sempre gli stessi, come lo stesso è “ru siattu a ra jazza”. Cambiano i discorsi: oggi parlano di pensioni, di tiket sanitari e di televisione… mentre allora parlavano della guerra, “i du siminatu” e dei raaconti degli emigrati. Ma c’è un’altra cosa che è profondamente cambiata e che mi rattrista ogni volta che fotografo i “vecchi”: intorno a loro non ci sono più i bambini! I bambini che una volta pendevano dalle loro lbra per sapere le cose del mondo, oggi hanno la televisione… Oggi i “vecchi” nemmeno litigano più tra di loro, non ne vale la pena, non c’è nessuno intorno per i quali valga la pena di avere ragione, non c’è più nessuno che racconterà nelle case della loro supremazia nella discussione. Nessuno andrà più in giro a dire: l’hadi ammutatu, […]