IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

C’era una volta….

C‘era una volta…  Quando?…  Dove?… …E’ sconvolgente come due opportune domande rivolte al narratore in modo logico e opportuno, magari da un ragazzino anche ben disposto ad ascoltare, riescano ad interrompere, come in un corto circuito elettrico, la buone disposizione al racconto del narratore di turno. E’ pur vero che nell’antica tradizione dei racconti accanto al focolare, il nonno o comunque la persona anziana aveva affinato la tecnica per superare questi momenti disarmanti. “Tanto tempo fa”, “in un tempo molto lontano”, “nei tempi dei tempi”, oppure, “in un posto molto lontano da qui”, “nel paese del re curioso”, “nel mondo dei ragazzi che sanno farsi i fatti propri”, erano alcune delle risposte che facevano si che il racconto potesse riprendere tra le risate generali e l’apparente appagamento della curiosità del ragazzino. Ma se riflettiamo bene sulle domande impertinenti, ci rendiamo conto che esse non sono altro che un grimaldello che […]

U carusiaddru

In fondo era soltanto una gumbula con il tappo di terracotta, e senza manici. Se non fosse per quella lesione proprio sotto il collo dell’imbocco, ti poteva anche venire il sospetto che per utilizzarla dovevi tagliare il tappo… forse l’avevano fatta in quel modo per preservare l’aroma dell’acqua quando poi si sarebbe riempita. Era invece il primo contatto con il concetto di deposito bancario in un mondo in cui le banche erano soltanto un miraggio o una maledizione. Semmai il problema vero non era quindi, il che cos’era, che quello lo imparavamo già quando ancora non sapevamo neanche chiamarlo, ma perché nella costa Jonica assumesse quella forma piuttosto che quella più diffusa del porcellino. Forse perché in un mondo in cui anche l’acqua era un lusso, il contenitore dell’acqua si adattava meglio al concetto di ricchezza che non un semplice maiale. E quanti sistemi escogitati per far uscire da quella […]

Certificato di povertà

Anni 50…. La mamma prende al bambino i pantaloni da mettere per andare a scuola. Sono appena lavati e asciugati, il panno di velluto ha ancora l’antico colore e non sono molto evidenti i segni dell’usura nelle parti più soggette. Il bambino però non sembra contento, non si veste con il consueto entusiasmo, sembra non avere molta voglia di prepararsi per andare a scuola. La mamma si preoccupa che non sia successo qualcosa a scuola il giorno prima e, senza far notare un eccessivo interesse, fa le opportune domande che ricevono risposte altrettanto evasive ma categoriche su un punto: La scuola non c’entra niente. Le domande continuano, la mamma vuole capire cosa succede al suo bambino e non si accorge di diventare ansiosa. Ansia che si trasmette al bambino e si tramuta in pianto. Ma, finalmente, tra i singhiozzi emerge, timida, la vera ragione dell’imbarazzo del bambino:- Non li voglio […]