Se guardo Sanremo
- Aspetto con ansia il nuovo modello di smartphone perchè il vecchio non è più performante;
- Passo le mie domeniche negli ipermercati per vedere se riesco a portare a casa a buon prezzo quella firma che sogno di notte di indossare;
- Controllo ogni santissima ora se l’offerta volo più hotel per i paradisi tropicali si sia finalmente materializzata sul sito delle vacanze dei VIP
- Mi passo le serate a leggere tutte le caratteristiche dell’ultimo modello di SUV superaccessoriato da 70 mila Euro in su;
- Non riesco a rinunciare al rito dell’apericena nel nuovo locale della movida
- Faccio sfracelli per iscrivere i miei figli alla Bocconi o al College americano più trend del momento;
- Magari divento anche “fratello” di qualche comunità catecomunale o diacono della cattedrale;
- Mi diverto a “cazzeggiare” nel salotto della marchesa de “tantoiltitolomelosonocomprato;
- Mi tengo in forma correndo al mattino con indosso 3000 euro di firme sportive;
- E magari mi faccio pure qualche ritocchino perchè l’immagine conta;
- Etcetera, etcetera….
E dopotuttoquesto sono ancora di sinistra e un potenziale rivoluzionario nel senso “Gramsciano”.
Poi mi sveglio al mattino e mi trovo riflessioni che mi richiamano al fatto che dovrei tornare a parlare di rivoluzione per non farmi risucchiare dal vortice del consumismo che Sanremo rappresenta all’ennesima potenza.
E allora vado in crisi:
Se guardo e commento Sanremo divento senza “se” e senza “ma” un controrivoluzionario, pure di destra e ovviamente ignorante .
C…zo! Ecco perchè la sinistra non vince in italia e quando vince fa cagare:
Perchè “Cipputi” si è messo a guardare e commentare Sanremo!
Ma andate molto, ma molto rivoluzionariamente,… affanculo!