Cartolina da San Mauro

cartolina

Per tutti quelli che….
Noi al Nord noi si fa la differenziata da una vita…
Oh yeah!

Per tutti quelli che….
Se sporchi al Nord ti fanno la multa…
Oh yeah!

Per tutti quelli che….
Che da noi, al Nord, c’è sempre pulito…
Oh yeah!

Per tutti quelli che….
Da noi, al Nord, si rispettano le regole…
Oh yeah!

Per tutti quelli che….
Da noi, al Nord, non si sgarra…
Oh yeah!

Per tutti quelli che….
Il Sud non cambierà mai…
Oh yeah!

Per tutti quelli che….
Al Sud buttano la spazzatura sulla strada anche d’inverno…
Oh yeah!

Per tutti quelli che….
Passano sulla strada delle Serre e…. fanno finta di non vedere…
Oh yeah!

Cartoline

Ci sono nel mio archivio cimeli che hanno una importanza documentale di valore inestimabile in prospettiva storica. Questa cartolina, una pittografia del 1942, mostra alcuni particolari che la memoria degli uomini non potrebbe mantenere senza un riferimento visivo. Per molti dei sessantenni di oggi il campanile con la piccola campana è presente nella parte più recondita della loro memoria ma nessuno di loro saprebbe riprodurlo su carta senza l’ausilio di un’immagine. Tutti risponderebbero con la nostra espressione tipica: “Mu ricuardu cumi nu suannu”. Ecco la bellezza della fotografia: riportare le cose nella loro dimensione reale togliendole dall’evanescenza del sogno; in questo consiste quello che in “Rettangoli di memoria” descrivevo come il suo farsi dovumento, fonte certa, necessità fondativa per la nostra comunita. Ho trovato immagini del nostro passato nella spazzatura, ho rovistato le discariche come un affamato in cerca di cibo. Ho provato un senso di smarrimento di fronte alla colposa ignoranza di coloro che avevano buttato la memoria della loro famiglia e della comunità nella spazzatura. Bisogna costruire la cultura della memoria che sappia distinguere il materiale dell’immaginario e sappia promuovere ogni più piccolo particolare come un necessario tassello per la composizione del mosaico. Una cartolina, una fotografia, una lettera, sono elementi “Matrioska”, che contengono al loro interno nodi di una rete informativa troppo preziosa per diventare un rifiuto. Ognuno può essere “nodo” di questa rete semplicemente conservandole, o più attivamente, pubblicandole.

Le cartoline dell’amore

Le cartoline dell’amore on Flickr.

C’è stato un tempo in cui i poveri conoscevano i fiori delle campagne che lavoravano o dei vasi sulla finestra. Erano fiori poveri, fiori che potevano nascere spontaneamente o nei piccoli vasi ricavati da recipienti per la cucina ormai inutilizzabili. Poi, il militare, l’emigrazione, hanno fatto scoprire ai poveri i fiori in cartolina… e li finalmente ci si poteva sbizzarrire: le orchidee o le rose in cartolina, costavano allo stesso modo. la democrazia della cartolina che permetteva a tutti, ricchi e poveri di parlare il linguaggio dei fiori. Le cassepanche delle nostre nonne sono piene di cartoline di paesaggi e di fiori: le prime per i saluti e le seconde pergli auguri e le frasi d’amore. oggi la rete ha mandato in disuso queste forme di comunicazione con tutto il loro fascino, ma i fiori sono rimasti, e il piacere di fotografarli anche… e se qualcuno dirà con tono sprezzante che queste sono foto cartolina noi rispomderemo che: a noi che i fiori li vedevamo solo in cartolina, adesso ci piace anche fotografarli… eccome se ci piace!