La carezza dell’onda

L’onda sembrava accarezzarla… on Flickr.

L’onda sembrava accarezzarla come timorosa di scalfire l’incedere gentile del suo passo… e lei rispondeva con movimenti delicati che accentuavano il senso di simbiosi che gli aleggiava intorno.
L’avevo notata più per il fatto che usava la macchina fotografica che per tutto il resto che, pure non passava certo inosservato.
Ma il suo modo di accostarsi all’acqua, naturale come di sirena che ritorna al suo ambiente naturale rendeva la situazione irreale su quella spiaggia troppo spesso profanata dall’egoismo del possesso.
Non aveva niente della turista smaniosa di refrigerio e adulazione, e niente di indigena presunzione di bellezza al bagno.
Era li perchè doveva esserci, c’era sempre stata… gli dei si nascondono per tanto tempo… troppo… ma poi ritornano… troppo forte la tentazione di mostrare agli umani la dimensione armonica della bellezza.
Austera come solo una dea può esserlo, con l’atteggiamento di chi, apparendo da un’altra dimensione, non si cura del mondo che gli sta intorno. Forse solo il gabbiano che compie intorno a lei evoluzioni di riverenza, riesce per un momento a distoglierla dai suoi pensieri.
La dimensione del sogno si incarna nel suo sguardo lontano, verso quell’orizzonte per lei molto più lontano di quello reale.
Ed è questa dimensione che riesce per un attimo a riconciliarci col mondo, e ottobre sarà meno freddo… adesso!