Per gentile concessione di Mimmo @[100007102536969:2048:Domenico Mancuso] I Ragazzi del "56"
Rettangoli di memoria - FraSquiTutti quelli che si riconoscono possono taggarsi o possono chiedermi di farlo io...
6 gennaio 2015 12:39
Antonio de Lorenzoprof DE LORENZO LUIGI è mio padre sai chi è? graize
6 gennaio 2015 21:36
Rettangoli di memoria - FraSquiAntonio de Lorenzo... mi dispiace ma io conosco pochissimi dei ragazzi della foto... sto aspettando che alcuni dei ragazzi già individuati mi facciano sapere altri nomi.
7 gennaio 2015 9:27
Alfonso Cutulisoconda fila il terzo verso dx e palmieri.
7 gennaio 2015 21:50
Anna BordaI love this picture!
23 gennaio 2016 23:50
6 gennaio 2015 12:35
Ogni tanto mi costringono a rovistare tra i miei archivi e allora emergono foto dimenticate di avvenimenti che oggi fanno sorridere ma che hanno rappresentato dei momenti di svolta per la nostra comunità... un campo sportivo al posto di uno spiazzo ricavato alla meno peggio in un terreno agricolo, era per molti ragazzi una svolta epocale. @[229091160518057:274:Sanmauroweb]
15 febbraio 2015 10:59
Vista dalla strada del mare
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62.19.70.96
16 dicembre 2015 19:02
24 dicembre 2015 11:34
Scuola Media nel 62 Si riconoscono diverse persone ma in modo particolare Don Peppino e il Maestro Campagna.
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79.49.113.242
Lucrezia Cavarrettail prof Lazzaro, il prof Attilio De Luca, il prof Apa, Mena Rocca, fu Maria Martino con accanto Lucrezia Cavarretta, De Lorenzo, Corabi, Ranieri, Rosa Natale in fondo, l'insegnante di Ginnastica
8 gennaio 2016 16:46
Rettangoli di memoria - FraSquiLucrezia Cavarretta Potresti elencarmi i ragazzi e le ragazze che riesci a ricordare?
8 gennaio 2016 16:47
Attilio De LucaPer Rettangoli di memoria - FraSqui e Lucrezia Cavarretta : il prof Luigi Apa,non Aba,il prof Francesco Iacometta (preside). Tra le ragazze ci dovrebbero essere Chiara Martino,Lina Morrone,le sorelle De Miglio,anche se mi riesce difficile individuarle. Ringrazio per avermi fatto rivivere questo bel ricordo.
8 gennaio 2016 18:35
Rettangoli di memoria - FraSquiAttilio De Luca... Grazie a lei e a tutti coloro che contribuiscono alla ricostruzione di questo pezzo di scuola e, (nella mia idea), di storia Sammaurese.
8 gennaio 2016 18:42
Tonino Guzzi
8 gennaio 2016 22:13
Elena ForteC'è anche la mia mamma...Mungo Elisabetta
8 gennaio 2016 22:59
Giovannina RanieriAnna giuliano, Mimmo il nostro vigile, Gaetano morrone, ceraldi,
19 gennaio 2016 2:55
8 gennaio 2016 14:19
U Zzu Micu (Domenico Corigliano): Forse l'unico vero poeta di San Mauro
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87.17.117.233
9 gennaio 2016 12:24
La gentilezza fatta persona...Luigi Maida: Mai una reazione eccessiva, una risposta sgarbata, uno sguardo di traverso... è un piacere per me fotografarlo!
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87.17.117.233
Piera PalmiereBrava persona e un parente lo conosciamo!!!
16 gennaio 2016 14:11
Lucrezia Cavarrettapassava da casa mia tutte le mattine, poi sposò la mia vicina, vive ancora
17 gennaio 2016 9:09
16 gennaio 2016 11:40
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79.12.118.183
18 gennaio 2016 18:31
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79.12.118.183
18 gennaio 2016 18:35
Fuoco santo 2016
26 marzo 2016 23:23
reportage dalla "terra di mezzo".
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87.11.116.191
4 aprile 2016 16:18
Ogni tanto infilo dentro l'archivio la mano e gioco a rimescolare i ricordi.... il bello è il brutto della fotografia consiste nella sua neutralità rispetto alla memoria: ti nega l'oblio e ti costringe a ricordare!
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79.18.34.56
Angela MolluraIo le ricordo tutte queste persone , ricordi indelebili!!!!!
9 luglio 2016 20:31
Alfonso CutuliBella foto, quello con la maglia bianca chi è ?
9 luglio 2016 21:13
Rettangoli di memoria - FraSquiBruno Usai ...Un mio amico dell'isola di Ponza
9 luglio 2016 21:22
Lisa LonettoEra una festa con i parenti e amici
9 luglio 2016 21:33
Lucrezia Cavarrettazio Titta, zioCarmine e sua moglie zia Erminia con rispettivi figli, non ricordo la ragazza con gli occhiali, chi è
10 luglio 2016 7:35
9 luglio 2016 20:15
Ci sono stazioni nella memoria e della memoria: quelle nella memoria riportano indietro nel tempo e fanno rivivere storie dimenticate e destinate all'oblio dell'irrilevanza... cosa vuoi che importi al mondo del primo viaggio di un bimbo di 5 anni sulla littorina che da Crotone portava a Petilia Policastro. E anche il bambino diventato adulto non ritiene importante quel viaggio che portava in una campagna che non avrebbe mai più rivisto. E invece ecco che la stazione nella memoria diventa una stazione della memoria da dove partire per un viaggio a ritroso in una rete ferroviaria dei ricordi le cui destinazioni sono persone, cose, avvenimenti che diventano stazioni da visitare e da recuperare al tempo presente. Le stazioni nella memoria diventano un punto ideale dove fermarsi a guardare i treni dei ricordi che diventano sempre più nitidi al loro arrivo e sempre più sfumati al loro allontanarsi... un bambino e sua nonna, i suoi zii, i cugini, una lepre catturata, cucinata e mangiata, il vecchio dottore che vuole sapere come ti chiami, un salone pieno di trofei di caccia e di fucili, e il ritorno carichi di frutta e di ortaggi, e di nuovo la stazione nella memoria che adesso è soltanto il punto finale di una giornata particolare in cui la littorina e la stazione stessa sono la cosa meno importante da ricordare...
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79.19.43.50
30 luglio 2016 21:46
A rama...
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87.10.114.133
28 agosto 2016 8:42
Antichi mestieri.... U Sportaru.... o anche....U Cistaru
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87.10.114.133
28 agosto 2016 8:56
Ci sono scorci di San Mauro che hanno qualcosa di magico sempre, ma in alcuni momenti, quando la luce del sole li coglie secondo particolari angolazioni, diventano anche visioni irripetibili di situazioni emozionali difficilmente descrivibili con il limitato bagaglio di parole disponibili. Riverberi di scene viste in film famosi, immagini di letture dimenticate, scene di sogni ad occhi aperti che raccontano di cortili nascosti e di spazi di intimità aperti però su orizzonti sconfinati. Avere il tempo e la possibilità di raccontarli in sequenze di luce diverse sarebbe anche un modo di raccontare un paese diverso dal solito è lontano dalle immagini stereotipate della cartoline paesaggistiche. C'è un paese delle case, c'è un paese delle persone ma c'è anche un paese delle emozioni di cui ognuno di noi ha il privilegio dell'esclusiva e del copyright.
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79.17.17.117
Mauro Silvana RizzoChe meraviglia
9 ottobre 2016 11:58
Elena RoccaMeravigliosa
9 ottobre 2016 13:24
Carmine SpadaforaDove? Sempre a ra Carminina
9 ottobre 2016 13:49
Rettangoli di memoria - FraSquiCarmine Spadafora... si, proprio di fronte al locale della sacrestia dell'Immacolata. E' un locale ormai tutto diroccato di cui è rimasta in piedi questa finestra che da su un piccolo giardino sulla "timpa" che costeggia "a Carminina" con visuale "subba l'alivitiaddru".
9 ottobre 2016 14:07
Mario SalernoUna prospettiva.....devastante!! Un cordiale saluto.
9 ottobre 2016 19:39
9 ottobre 2016 11:43
Quando si faceva teatro "arricchendoci"...
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80.182.168.173
Danilo CoriglianoRicordo molto bene questa commedia !!!!!!!
13 giugno 2017 16:50
17 novembre 2016 14:36
Ma c'era anche chi si dedicava allo sport e al.... tempo libero.....soprattutto a quest'ultimo....
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Domenica IerardiFRancesco Squillace e' un peregrino del sole ,con il suo obiettivo cattura l'attimo immediato al presente.IL dott.GAllucci Giuseppe protagonista di evento di sports .
18 novembre 2016 20:27
18 novembre 2016 13:15
Questa volta Gino è soltanto il mio inconsapevole complice di una delle operazioni fotografiche più difficili: fotografare "un zzu Rusaru". Stava volentieri con me ed era sempre disponibile a rispondere alle mie insaziabile domande... una memoria da elefante e un modo tagliente e secco di raccontare che riuscivo ogni volta a invidiare. Era capace di raccontarmi una persona a con un aggettivo e riusciva a ricrearmi una scena con lo stretto necessario per orizzontarmi....e quando non avevo tempo di fermarmi bastava il suo sorriso e il suo saluto con due dita per supplire alle parole non dette. Seduto da solo al sedile della piazza sembrava allontanare i seccatori soltanto con il viso corrucciato ed era bellissimo vedere quell'inarcarzsi impercettibile delle labra che sfociando in un sorriso appena abbozzato diventavano un invito privilegiato al dialogo. Molte delle notizie circa le lotte contadine degli anni 50 che ho avuto il privilegio di ascoltare dalla viva voce del compianto Ciccio Caruso avevano poi il degno complemento nella vivida memoria "i du zzu Rusaru". Molti dei fatti che hanno caratterizzato la storia del primo dopoguerra Sammaurese, molto spesso percepiti soltanto a pezzi ammantati di mistero, diventavano nei momenti trascorsi accanto a lui racconti vividi, concisi e precisi. E non che fosse un chiacchierone, tutt'altro, ma era questo che io intendevo per privilegio: le mie domande servivano da detonatore della sua memoria...era come se le considerasse degne di risposta...era questo che mi riempiva di orgoglio e soddisfazione ed era questa mia disposizione che forse me lo rendeva vicino, disponibile meno schivo. Su una cosa non transigeva: dovevo riporre la macchina fotografica, non voleva essere fotografato,. Me lo diceva con la gentilezza di sempre, con il suo solito sorriso, ma con una fermezza della voce che non lasciava illusioni circa le sue intenzioni...è io avrei voluto fargli capire che fotografare il suo volto scavato, i suoi occhi, le sue espressioni sarebbe stato dal punto di vista fotografico quanto di meglio un fotografo potesse avere a disposizione. La sua risposta era: "profissò, u vvi cci ha pijiati, ma a macchina astutatila"....e sorideva. E allora fotografare Gino è stato l'unico modo per non farmi dire di no...anche se, come in altre occasioni, con un "profissò, profissò", mi faceva intendere che aveva capito.
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79.37.90.45
Pasquale PancariCiccio carissimo stiamo parlando della stessa persona se io dico zu Rusaru?
7 gennaio 2017 20:37
Rettangoli di memoria - FraSquigrazie Pasquale... Ormai a capu cumincia a jiri ppi ri fatti sua... E mille scuse puru a ru ZZu Rusaru!
7 gennaio 2017 20:51
Pasquale Pancari
7 gennaio 2017 20:59
7 gennaio 2017 20:25
Ci sono immagini che assumono importanza solo per alcune persone, un'importanza che alcune volte travalica quella che potrebbe essere solo quella di un ricordo e assume la forma di un documento esistenziale. E questo al di là dell'intenzione del fotografo che in questo caso riguardava solo l'aspetto antropologico degli ex voto appesi al quadro della Madonna del Soccorso. La ricerca del particolare include senza intenzionalità, volti in alcuni casi anche sconosciuti, che però diventano involontariamente protagonisti. Se poi questi volti si riferiscono a persone legate alla tua memoria allora diventano chiavi che aprono serrature forse anche arrugginite ma che scopriamo ancora meravigliosamente funzionanti... e allora la fotografia diventa fonte involontaria di emozioni...
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82.60.203.197
22 giugno 2017 21:55
Cancianu i tijampi: na vota c'era Saffranciscu ppi ra processioni e Sangiuanni ppi ru rispiattu... Mo u Sangiuguanni si porta mprocessioni e ru rispiattu s'è pirdutu a strata strata!
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95.246.29.66
25 giugno 2017 17:27