IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Una villa comunale?

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18/10/2006

Sono iniziati i lavori per il risanamento dell’area Ponte Ciccione:
Questa mattina gli operai transennavano tutta l’area interessata dando il via ufficialmente e formalmente ai lavori.
In un articolo di alcuni mesi or sono, l’amico Pietrobianco si era chiesto in che cosa consistessero questi lavori genericamente definiti di “risanamento dell’area”, ma in tutto questo periodo nessuno ha risposto al quesito posto, forse perché era stato posto in dialetto, e si sa, le Amministrazioni Comunali parlano solo in lingua italiana. ” “
Per la verità qualcosa è trapelata dalle parole del progettista e di alcuni consiglieri, ma niente di particolareggiato e soprattutto niente di definito.
Ora, premesso che qualsiasi intervento atto ad eliminare la discarica a cielo aperto che la zona era diventata è benvenuto e meritevole, ci si chiede come mai tutto questo mistero sul risultato finale dell’intervento.
A leggere il blog di Pierluigi, sembra che il progetto iniziale di una piazza sia stato ridimensionato, per questione di fondi, a favore di una villa comunale.
Anche in questo caso la scelta sembra, a me personalmente, la migliore:
Sono anni che grido ai quattro venti che San Mauro ha bisogno di verde qualificato e non di ulteriori “parcheggi”.
E allora, che cosa impedisce all’Amministrazione Comunale di rendere palese il risultato che si intende conseguire.
Qualcuno di voi, o di loro, potrebbe sicuramente obiettare che si tratta sicuramente di una pura dimenticanza e che soltanto la mia notoria vena polemica mi porta vedere misteri dove non ci sono.
Il problema è che di tutti i lavori fatti da questa Amministrazione nessuno dei comuni mortali fuori dal giro comunale è mai riuscito a sapere niente prima della fine dei lavori.
Ma qualcuno potrebbe anche dire:
Ma in fondo “a ttia cchi ttindi frica”?
Accontentati di vedere il risultato alla fine e ringrazia le Loro Maestà Amministrative della loro magnanimità senza cercare di sapere cose che non puoi capire.
Altri potrebbero obiettare che tutti i progetti sono pubblici e che basta andare all’ufficio tecnico del comune per prenderne visione, sempre su richiesta, e confidando nella disponibilità dei dipendenti comunali:
E vero anche questo, e rientra tutto nella normativa sulla trasparenza degli atti pubblici…
Ma si da il caso che il mio concetto di trasparenza vada un po’ oltre quello previsto dalla burocrazia statale, e attenga più da vicino al corretto rapporto politico tra amministratori e cittadini che si basa sulla messa a disposizione pubblica degli atti indipendentemente dalla eventuale richiesta degli interessati.
Ma questa visione prevede un rapporto paritetico tra cittadino elettore e amministratori della cosa pubblica che, se le mie reminiscenze culturali non mi ingannano, sono soltanto i delegati ad operare per il bene comune e non invece gli investiti del potere di disporre della cosa pubblica secondo i loro personali intendimenti.
E’ del tutto ovvio che la critica investe in prima persona l’attuale Amministrazione Comunale per motivi strettamente contingenti, ma riguarda più in generale una mentalità politica sempre più di moda nel quadro Istituzionale che vede il cittadino come suddito piuttosto che come utente degli atti pubblici.
E del resto che su questo “modus operandi” siano tutti daccordo è un dato di fatto che emerge dall’assenza di qualsiasi dialettica politica all’interno del Consiglio Comunale, dove non si sa più chi sia in maggioranza e chi invece all’opposizione: tutti sono daccordo su una cosa: il popolo meno sa e più è contento.
La curiosità però rimane, e non essendo ancora del tutto assuefatti al ruolo di sudditi, non riusciamo a trattenere la domanda di fondo:
Ma la palma che ipoteticamente sarà piantata al centro della villa sarà una palma vera, o “u stessu scinu i subba a gghjiasa”?