U spassettu i Mastru Peppi
Accurriandu … prigandu… N. 3
Quando la schizzofrenia della pubblica amministrazione rende un servizio lodevole ai cittadini.
Da un pò di giorni a questa parte, per tutti coloro che affrontano i tornanti tortuosi di V. Roma, c’è una novità, forse non immediatamente percepibile per chi vive nel paese, ma sicuramente di impatto per quelli che sono tornati per le ferie. Affrontare la curva “i Mastru Peppi i Papalè” senza l’angoscia di finire sotto un pulman o un camion, è uno stato d’animo completamente nuovo dopo anni di continue marce indietro. L’abbattimento “i dù spassettu i Mastru Peppi”, per allargare la curva è un’opera meritoria che nel suo piccolo contribuisce a rendere più vivibile questo nostro paese. Un grazie quindi, a chi l’hà pensata, a chi l’ha permessa, e a chi l’ha realizzata. Ma riifacendocci alla definizione iniziale della pubblica amministrazione, non possiamo non rilevare, e con maggior sofferenza, come in altre occasioni, il suo impegno principale sembra quello di complicarci al vita. In questo senso quindi la schizzofrenia, nel senso cioè che gli stessi uomini che pensano ad allargare una via del paese, non sentono il bisogno di farlo con altre. Siamo convinti che il miglioramento della vivibilità del nostro paese sia più il frutto di piccoli interventi che non il risultato di grandi opere, ma siamo altrettanto convinti che una maggiore coerenza nel disegno complessivo non guasterebbe. Anche perchè, questa coerenza avrebbe permesso, a chi ha programmato lodevolmente la fine dei lavori sulla strada provinciale per la fine di luglio, di programmarel’inizio di altri lavori per la fine d’agosto, evitando a chi rientra per le ferie, il penoso spettacolo di zona di guerra che è possibile invece vedere in largo Chiesa Matrice. La nostra non vuole essere la solita critica degli eterni scontenti, ma il pio desiderio di vedere sempre più spesso la faccia positiva della pubblica amministrazione, che pure c’è, come “u spassettu i Mastru Peppi”, dimostra!