L’uomo “nero”

Si avvicina ciondolando, completamente sommerso dalla sua mercanzia, e mi dico che in fondo lui è abituato a ben altri caldi e ancora più gravosi “impegni”. Ma subito nascondo nella parte più profonda del mio inconscio quello che immediatamente percepisco come un salvagente che la mia sporca coscienza cerca di buttare al mio io impregnato di pregiudizi e opportunismi più o meno coscienti. Che cosa ne potrei mai sapere io di quale grado di sopportazione è dotato questo ragazzo e delle fantomatiche fatiche a cui dovrebbe essere abituato… è razzismo anche questo… razzismo intellettuale ma pur sempre razzismo! Passa vicino ad alcune persone sotto gli ombrelloni vicini che non lo segnano di uno sguardo e poi si ferma vicino a noi e fa una cosa bellissima di cui sento sempre più la mancanza: dice ” Buon giorno”. Ci sono centinaia di persone che con chilometri di spiaggia vuota decidono di venire a piantare il loro ombrellone nella tua ombra senza neanche un miserabile ciao, e questo invece ti dice “buongiorno”! Mi verrebbe voglia di comprare tutto il corredo di fermacapelli e di ammennicoli vari solo per ringraziarlo. Ma poi fa qualcosa che ha del miracoloso di questi tempi: appena gli dico che non mi serve niente, mi risponde con un sorriso…è meraviglioso! Esiste! Si, esiste ancora la buona creanza! Il fondamento della civiltà, la buona educazione esiste ancora! Questo ragazzo è un prototipo di quelle che una volta si nomavano buone maniere e venivano catalogate nel galateo di Monsigor Della Casa. Chissà come cè finito in Africa questo libro. Non sarà per caso che quello che da noi deve essere scritto nei libri per ricordarcelo, in altre parti del mondo cè l’hanno invece scritto nel DNA. Ha ripreso lentamente il suo cammino. Non mi ha venduto niente, ma mi ha fatto un meraviglioso regalo: mi ha reso bella una giornata come le altre!

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